Viaggiare nel Periodo Tudor: Strade, Pericoli e Avventure

Il viaggio nell’Inghilterra Tudor rappresenta un aspetto affascinante della vita quotidiana dell’epoca, in un mondo dove muoversi da un luogo all’altro era un’impresa ben diversa da quella che conosciamo oggi. Se è facile immaginare la vita nel XVI secolo come ferma e sedentaria, la realtà è che molte persone, sia nobili che gente comune, viaggiavano regolarmente, nonostante i disagi e i pericoli. I mezzi principali erano i cavalli, le barche e, naturalmente, le proprie gambe, ma in questo periodo si iniziò anche a vedere un uso crescente delle carrozze, in precedenza riservate esclusivamente alla nobiltà e alla famiglia reale. Ecco uno sguardo più approfondito su come, e soprattutto perché, si viaggiava in questo periodo.

I Mezzi di Trasporto

I cavalli erano fondamentali per i viaggi più veloci: un buon cavallo poteva costare almeno £3, ma esisteva anche la possibilità di acquistare cavalli usati o noleggiarli. Grazie alle rotte postali istituite da Enrico VIII nel 1516, lungo le tre principali direttrici di posta — verso ovest fino a Portsmouth, a nord fino a Berwick e verso Dover passando per Canterbury — erano disponibili stazioni ogni 20 miglia dove si poteva cambiare cavallo, permettendo di mantenere un buon ritmo di viaggio.

Le carrozze a quattro ruote, sebbene conosciute fin dal XIII secolo, divennero particolarmente popolari nel periodo Tudor. Non erano più un lusso riservato solo alla nobiltà e alla famiglia reale, ma iniziavano a diffondersi anche tra la piccola nobiltà e i gentiluomini. La regina Elisabetta I, affascinata da questo mezzo di trasporto, commissionò quattro carrozze per sé tra il 1578 e il 1586, facendo sì che la moda si diffondesse ulteriormente.

Velocità e Distanze

Viaggiare a cavallo permetteva di percorrere fino a 75 miglia al giorno in estate, quando le strade erano asciutte, mentre chi viaggiava a piedi raramente copriva più di 15 o 20 miglia giornaliere, riducendosi a una sola miglia oraria in caso di maltempo. Per chi doveva percorrere distanze lunghe in tempi rapidi, come Sir Robert Carey, inviato da Londra alla Scozia per informare Giacomo I della morte di Elisabetta I, era essenziale cambiare cavallo frequentemente. Carey, instancabile, percorse 397 miglia in tre giorni, nonostante una caduta che lo lasciò ferito.

I Pericoli delle Strade Tudor

Viaggiare per le strade Tudor non era esente da rischi. Le condizioni delle strade erano spesso precarie, non pavimentate e con fossi poco curati ai lati. In città, il passaggio era reso difficile da legna da ardere ammucchiata e pozzi scavati a bordo strada. Nelle campagne, il problema principale erano i ladri, attratti dal crescente numero di poveri e vagabondi. Nascondendosi lungo le strade e attaccando i viaggiatori, i briganti rappresentavano una minaccia costante, tanto che nel solo Essex, tra il 1567 e il 1602, furono processati criminali per un totale di £1000 in beni rubati.

Un famoso bandito, Gamiel Ratsey, figlio di una famiglia benestante, divenne noto per le sue scorribande ma anche per il suo spirito. In un’occasione, rapinò due mercanti di lana, ribattezzandoli con umorismo Sir Walter Woolsack e Sir Samuel Sheepskin. Questo tipo di briganti godevano talvolta di una sorta di “fama popolare”, specialmente quando mostravano generosità verso i poveri. Ratsey, tuttavia, fu tradito dai suoi stessi compagni e impiccato nel 1605.

La Protezione dei Viaggiatori

Per migliorare la sicurezza delle strade, il governo Tudor emise diversi decreti, come il Bridges Act del 1530, che stabiliva la manutenzione dei ponti da parte delle autorità locali. Le strade reali dovevano essere sgomberate per 200 piedi su entrambi i lati, per impedire ai briganti di trovare nascondigli. Tuttavia, a volte le segnalazioni delle rotte attraverso i boschi venivano spostate di proposito dai ladri, conducendo i viaggiatori direttamente nelle loro mani.

Il Fascino del Viaggio

Nonostante le difficoltà e i pericoli, il desiderio di scoprire nuovi luoghi e avventurarsi oltre il proprio villaggio o città spinse molti a viaggiare. I pellegrinaggi e gli affari erano le motivazioni principali, ma per i nobili e i gentiluomini anche l’esplorazione di nuove terre o la semplice novità del viaggio rappresentavano un forte richiamo. Questo mondo di strade pericolose, cavalieri veloci e briganti furbi rende l’Inghilterra Tudor un periodo ricco di storie e avventure.

Le strade dell’Inghilterra Tudor, con tutti i loro pericoli e fascino, rappresentano un pezzo essenziale della vita di quel tempo. Viaggiare era un’impresa complessa, riservata a coloro che erano pronti ad affrontare l’incognita, ma, per molti, ne valeva la pena: non solo per la necessità, ma anche per l’opportunità di vedere il mondo.

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Sono Silvia

Benvenuti su Sulle tracce dei Tudor, uno spazio dedicato agli appassionati di storia, cinema e letteratura che vogliono esplorare il mondo della dinastia Tudor. Attraverso articoli storici, recensioni e curiosità, ci immergeremo nelle vicende e nei personaggi che hanno segnato un’epoca indimenticabile, analizzando come ancora oggi continuano a ispirare opere moderne.